Gli incentivi al fotovoltaico non ci sono più ormai da qualche anno, e ci viene spesso chiesto: conviene ancora investire in questa tecnologia? Da alcuni anni questa domanda è diventata il dubbio principale che assilla chi si accosta all’energia solare. Molti sospettano di aver perso definitivamente un treno (quello del Conto Energia) che rendeva conveniente e vantaggioso realizzare un impianto fotovoltaico. “Senza incentivi” pensa qualcuno “non ne vale più la pena”. Giusto?
No, sbagliato! E i motivi sono abbastanza semplici. Eccone alcuni.

L'Energia Solare: un regalo che arriva dal cielo

Innanzitutto bisogna ricordare un assunto senza il quale l’approccio al fotovoltaico rischia di essere fatto con il piede sbagliato. I vantaggi dell’energia solare non derivano dagli incentivi, ma appunto dal fatto che si tratta di “energia solare”, che ci arriva direttamente sul pianeta, sulle teste, sui tetti delle nostre case, in modo gratuito. Il fotovoltaico non è altro che lo strumento attualmente più efficace per catturare questa energia gratuita e renderla disponibile sotto forma di energia elettrica. E' questo piccolo “miracolo” continua ad essere possibile, anche senza incentivi.

Il Sole è fonte inesauribile di energia gratis

Gli incentivi sono nati semplicemente per il fatto che sino a qualche anno fa questa tecnologia (che allora muoveva i suoi primi passi) era ancora troppo costosa per poter avere un mercato. Chi li ha istituiti ha inteso in questo modo offrire un sostegno economico che accelerasse il ritorno dell’investimento portandolo ad un arco temporale ragionevole, almeno sotto i 10 anni. Grazie a questa scelta si è messo in moto un mercato che in pochi anni è arrivato a economie di scala e progressi tecnologici tali da portare il costo del fotovoltaico a dimezzarsi nell’arco di pochi anni. Ora che il volano è stato avviato, il fotovoltaico è capace di camminare sulle proprie gambe e, ad alcune condizioni, può già fare a meno del sostegno degli incentivi.

Il prezzo dei pannelli solari si è abbassato 

Oggi realizzare un impianto fotovoltaico è diventato un investimento più facilmente sostenibile. Prendiamo il caso più semplice, quello di un impianto fotovoltaico residenziale: il classico 3 kWp da installare sul tetto di un’abitazione privata. Se nel 2008 ogni kWp installato aveva un costo di circa 7.000 euro, e nel 2020 eravamo scesi a circa 1.000 euro per kWp, oggi nel 2024 siamo a circa 700-800 euro per kWp per impianti di qualità. Un impianto da 3 kWp chiavi in mano ha oggi un costo indicativo di 4.500-6.000 euro, che con la detrazione del 50% si riduce a 2.250-3.000 euro. Cosa si compra con questi soldi? Ciò che si compra è la possibilità di abbassare il costo del chilowattora consumato e quindi di abbattere i costi della bolletta di energia elettrica per i successivi 20-25 anni. È questa l’ottica corretta con cui guardare a un investimento in un impianto fotovoltaico: la possibilità di ridurre il capitolo di spesa relativo all’energia elettrica e di mettere al sicuro i propri consumi da eventuali aumenti indiscriminati che sono sempre dietro la porta (come i frequenti fatti di cronaca legati a tensioni geopolitiche ci ricordano con sempre più frequenza…).

Confronto costo energia elettrica e pannelli solari fotovoltaici

Negli ultimi dieci anni, il mercato dell'energia elettrica in Italia ha vissuto due tendenze significative: l'aumento dei prezzi al dettaglio per i consumatori e la riduzione del Costo Livellato dell'Energia (Levelized Cost of Energy, LCOE) delle fonti rinnovabili.

Prezzo di vendita al dettaglio dell'energia elettrica:

  • Secondo l'ISTAT, a ottobre 2023, i prezzi dell'energia elettrica nel mercato tutelato sono aumentati del 37% rispetto alla media del 2019. ​

  • Nello stesso periodo, nel mercato libero, l'incremento è stato ancora più marcato, raggiungendo il 103,1% rispetto al 2019. ​

Costo Livellato dell'Energia (LCOE):

  • A livello globale, dal 2010 al 2023, l'LCOE del solare fotovoltaico su larga scala è diminuito del 90%, passando da 0,460 dollari/kWh a 0,044 dollari/kWh. ​

  • In Italia, nel 2023, l'LCOE del fotovoltaico su larga scala è sceso del 14% rispetto all'anno precedente, confermando il fotovoltaico come la fonte più competitiva nel paese. ​

Confronto tra le tendenze:

Mentre i consumatori italiani hanno affrontato un aumento significativo dei prezzi dell'energia elettrica al dettaglio negli ultimi anni, il costo di produzione dell'energia da fonti rinnovabili, misurato attraverso l'LCOE, ha registrato una notevole diminuzione. Questa divergenza evidenzia il potenziale delle energie rinnovabili nel contribuire a stabilizzare o ridurre i costi dell'energia per i consumatori nel lungo termine, a condizione che le riduzioni dell'LCOE si traducano in prezzi al dettaglio più bassi. Il risparmio sulla bolletta elettrica che si accumula di mese in mese va a ripagare l’investimento iniziale, coprendolo interamente nel giro di 46-8-10 anni a seconda dei casi (che vedremo nel dettaglio più avanti).

Grid Parity raggiunta

Quello che 15 anni fa veniva visto come un traguardo importantissimo, cioè la grid parity, è già stata raggiunta ormai nel lontano 2013. La Grid Parity è il momento in cui il costo dell’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico è uguale o inferiore a quello dell'energia prodotta con le tradizionali fonti fossili

Grid Parity raggiunta in Italia

Non solo la grid parity è stata raggiunta ormai da più di 10 anni, ma con gli attuali costi dell'energia elettrica (0,25-0,30€/kWh nel 2024) e i moderni sistemi di accumulo, il fotovoltaico rappresenta una delle forme più convenienti di produzione energetica.

Il Fotovoltaico per le aziende

Invece per altre categorie di utenti, ad esempio quelli professionali (imprese, stabilimenti, centri commerciali, uffici) questo problema ha un’incidenza minore dato che in questo caso la curva dei consumi lungo l’arco della giornata coincide abbastanza fedelmente con la curva di produzione dell’energia solare. Per le aziende dunque il rientro dell’investimento è agevolato dal fatto che c’è un alto livello di autoconsumo dell’energia prodotta. In questo modo la richiesta di energia elettrica dalla rete viene ridotta al minimo e il risparmio in bolletta risulta decisamente alto.Le simulazioni attuali mostrano tempi di rientro tra i 3 e i 5 anni per le aziende, grazie agli alti costi dell'energia commerciale e alla possibilità di usufruire del credito d'imposta.  Non è un caso infatti che il target aziendale sia quello che attualmente sta dimostrando maggiore sensibilità ad investire nel fotovoltaico anche senza incentivi.

Il Fotovoltaico per i privati

Ma torniamo ai privati e agli impianti residenziali. Con i moderni sistemi di accumulo, le utenze residenziali possono raggiungere livelli di autoconsumo fino all'80%, ben superiori al 30% del passato. Inoltre, è stata riconfermata, ancora per poco, la possibilità di ottenere una riduzione importante dell’investimento iniziale avvalendosi dei benefici fiscali previsti per le opere di ristrutturazione: l’Agenzia delle Entrate ha infatti confermato nei mesi scorsi che la realizzazione di un impianto fotovoltaico può ancora beneficiare delle detrazioni fiscali del 50% (clicca qui per maggiori info sulla detrazione). Oltre alla detrazione del 50%, è stato confermato anche il tetto di spesa di 96 mila euro. Questa è una possibilità riservata solo ai contribuenti privati e quindi agli impianti fotovoltaici che producono energia destinata all’utilizzo domestico.

Kit solari casa e ufficio

L’altra soluzione per accelerare il rientro dell’investimento negli impianti residenziali è quello di utilizzare sistemi di storage: di giorno, quando nelle abitazioni private i consumi di elettricità utilizzano solo una parte della produzione da solare, l’energia viene accumulata in apposite batterie; di sera o comunque dopo il tramonto, questa batteria è a disposizione per essere utilizzata senza il bisogno di ricorrere a quella delle rete elettrica, più costosa (vai alle nostre soluzioni di impianti con accumulo per la casa).
I sistemi di accumulo sono oggi una realtà consolidata, con batterie al litio sempre più efficienti e convenienti. Nel 2024, oltre il 90% dei nuovi impianti residenziali viene installato con sistema di accumulo, permettendo di raggiungere livelli di autoconsumo fino all'80-90%.

Il Fotovoltaico conviene

A questo punto è facile comprendere perché la fine degli incentivi non abbia bloccato il mercato del fotovoltaico. I vantaggi ci sono ancora e lo scenario è cambiato tanto da offrire altri benefici: minori investimenti richiesti, costo crescente dell’energia acquistata dalla rete, detrazioni fiscali, aumento del livello di autoconsumo, sono tutti fattori che hanno cambiato l’approccio all’energia solare lasciando intatta la carica rivoluzionaria di questa tecnologia.

Fonte: Solare Business

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